Se c’è un problema comune di tutti i neogenitori è quello dell’informazione. Più delle poche ore di sonno, più delle fatiche dell’allattamento o della gestione dei primi malanni, sapere cosa fare (e cosa non fare) è una delle principali fonti di stress delle mamme e dei papà.
E sai perché? Perché, oggi, c’è una grande quantità di informazioni che si scontrano con tante credenze popolari, luoghi comuni e abitudini. Un esempio diffuso è quello delle coliche del neonato.
Il pianto del neonato è una sfida per ogni genitore. Non sappiamo se è fame, stanchezza o dolore.
Capire cos’abbia il tuo bambino non è per niente facile. E lo stress che vivono i genitori non aiuta certo a capire e ad agire in maniera corretta.
Vediamo, quindi, di fare chiarezza sulle coliche del neonato, dandoti degli elementi certi cui fare riferimento.
Non sarà la risoluzione di tutti i problemi e le fatiche, ma almeno sgomberiamo il campo da tutte le false credenze intorno a questo argomento.
Cosa sono le coliche
Con il termine colica si intende quel disturbo che provoca nel neonato pianto intenso e inconsolabile senza un motivo evidente.
Non tutte le volte che il bambino piange è per la colica, motivo per cui è stata sviluppata la cosiddetta regola del tre.
Secondo questa regola si tratta di colica solo quando il pianto continuo e inconsolabile dura:
- per più di 3 ore al giorno
- per almeno 3 giorni alla settimana
- per almeno 3 settimane consecutive
Di per sé, le coliche sono un disordine funzionale gastrointestinale non riconducibile ad anomalie anatomiche, metaboliche o biochimiche.
Che vuol dire? Che molto spesso non sappiamo il perché di un fenomeno, ma sappiamo intuire le condizioni in cui si manifesta.
Nel caso delle coliche la regola del 3 ti aiuta a capire quando il tuo bambino ha questo disturbo così da capire come intervenire.
Inoltre, devi sapere che, generalmente, le coliche sono un fenomeno circoscritto ai primi mesi di vita del neonato.
Si manifestano tra la seconda e la quarta settimana, hanno un picco intorno alla sesta e poi tendono a sparire entro il quarto mese.
Sintomi
Ok, pianto continuo e inconsolabile, ma poi? Ci sono anche altri segni che ti possono far pensare a una colica:
- pianto improvviso
- pianto difficile da consolare
- pugni stretti
- gambe piegate verso l’addome
- viso arrossato
- addome gonfio, duro e teso
Poi fai attenzione anche a quando questi episodi si verificano. Il più delle volte, infatti, le coliche si manifestano dal tardo pomeriggio o di sera.
E quando appaiono il bambino fa fatica sia ad addormentarsi che a mangiare (anche attaccandolo al seno). Un vero strazio, non solo per il neonato.
Cosa causa le coliche?

Ma da cosa dipendono le coliche? In realtà, non è chiaro e nel corso del tempo sono state fatte diverse ipotesi.
Oggi, si pensa che ci siano diversi fattori che, combinati tra loro, possono portare a questo disturbo.
I principali sono:
- disturbi della motilità intestinale
- eccessiva presenza di gas
- immaturità del sistema digestivo
- alterazioni del microbiota intestinale
- quadro infiammatorio intestinale
- reflusso gastroesofageo
- stimoli ambientali eccessivi
- fumo di sigaretta
Sembrerebbe esserci anche una dimensione emotiva legata al temperamento del bambino e allo stress dei genitori con quest’ultimo che aumenta il rischio di coliche responsabili a loro volta della frustrazione di mamma e papà.
Verità sulle coliche: cosa sappiamo con certezza
Una prima certezza è che non abbiamo la piena conoscenza di questo fenomeno. Ma ci sono alcuni punti fermi.
Innanzitutto, che le coliche esistono e sono molto frequenti nei primi tre mesi.
Come ti abbiamo già anticipato è dimostrato anche che entro il quarto mese le coliche scompaiono e che la loro diagnosi si basa sulla regola del 3.
Quello che possiamo anche dirti è che se il tuo bambino ha le coliche non è perché sta male e la causa non è nell’allattamento al seno.
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Falsi miti: credenze comuni da sfatare
In passato, si pensava che le coliche fossero la conseguenza dell’immaturità intestinale del neonato e quindi, inevitabili, da affrontare con rassegnazione, senza considerare l’impatto sul benessere dei genitori.
Sebbene l’allattamento non sia una causa delle coliche ci sono studi che suggeriscono come l’alimentazione materna possa in qualche modo incidere.
Seguire una dieta con un apporto limitato di caffeina, cioccolato, bevande gassate e legumi sembra aiutare a ridurre la durata del pianto.
Magari non risolve del tutto il problema, ma un contributo importante lo dà.
L’altro falso mito da sfatare è legato al fatto che tutte le volte che il neonato piange è perché ha le coliche.
In realtà, il pianto è il mezzo di comunicazione del bambino piccolo che in quel modo manifesta un disagio che può dipendere da tante cause (fame, sonno, difficoltà a evacuare, dolore, freddo, eccetera).
Rimedi per le coliche
Non conoscendo la causa non esiste una cura definitiva per le coliche. Bisogna, quindi, adottare delle strategie per alleviare il disagio sia per il neonato che per i genitori e gli altri componenti della famiglia.
Possiamo suggerirti di:
- cantare una ninna nanna per farlo rilassare
- usare il ciuccio
- usare il rumore bianco per distrarlo e tranquillizzarlo
- portarlo nel marsupio
- tenerlo sull’avambraccio in posizione prona
- cullarlo
- fare dei massaggi (leggeri movimenti circolari) sul pancino
Prova anche a modificare la tua dieta e valuta il ricorso agli integratori alimentari pediatrici, in modo particolari i probiotici.
Il Lactobacillus reuteri e il Lactobacillus rhamnosus GG si sono dimostrati efficaci per ridurre l’infiammazione intestinale e, di conseguenza, il pianto.
Quando consultare il Pediatra
Probabilmente il Pediatra lo avrai già chiamato dopo i primi pianti inconsolabili del tuo bambino.
Quando hanno le coliche la loro reazione preoccupa comprensibilmente le mamme e i papà, e il Pediatra è il primo riferimento a cui rivolgersi.
Consultalo anche quando il bambino mangia meno del solito, è eccessivamente irritabile, il disturbo si manifesta anche durante il giorno, ti sembra che abbia un respiro diverso dal solito, ha febbre o altri sintomi non riconducibili alle coliche.
In generale, se il tuo bambino ha le coliche non devi preoccuparti per lui, ma per te e il tuo partner.
Il piccolo ha bisogno di essere consolato e calmato; con un po’ di pazienza il disturbo passerà.
L’impegno è nel riuscire a mantenere la calma e la serenità, in un periodo estremamente delicato per la vita di tutti i genitori.
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