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Carenza di potassio? Ecco i segnali da attenzionare

Carenza di potassio? Ecco i segnali da attenzionare

Potassio basso? Ecco come riconoscere i sintomi, capire le cause e adottare le giuste strategie per riequilibrare il tuo organismo in modo naturale.

Ti è mai capitato di avvertire crampi, debolezza muscolare o alterazione del battito cardiaco? Se sì, sappi che potrebbero essere campanelli d’allarme che segnalano una carenza di potassio.

Chiamata con il termine scientifico ipokaliemia (o ipopotassiemia), si tratta di una condizione che può influenzare il tuo benessere più di quanto pensi.

Il potassio infatti è un minerale essenziale per la salute di muscoli, nervi e cuore, ed è fondamentale mantenere livelli adeguati per mantenere l’organismo in equilibrio e in forze.

Non vogliamo allarmarti, anzi: il nostro obiettivo è aiutarti a prendere consapevolezza di questa condizione, che può essere prevenuta e gestita facilmente con una corretta alimentazione e le giuste attenzioni. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Breve introduzione al potassio

Non è tra i nutrienti più noti e attenzionati, ma il potassio svolge in realtà un ruolo fondamentale nella regolazione di molte funzioni vitali.

È propriamente definito un macroelemento, cioè uno dei minerali presenti in quantità maggiore. Per aiutarti a farti un’idea, pensa che un adulto in salute ha circa 180 grammi di potassio nel corpo

Parliamo di una sostanza che si occupa di:

  • aiutare i muscoli a muoversi
  • supportare le contrazioni del muscolo cardiaco
  • migliorare la salute delle cellule del cuore
  • aiutare i nervi a inviare i segnali
  • regolare l’equilibrio dei fluidi e dei minerali
  • aiutare le cellule a ricevere i nutrienti
  • evitare l’aumento della pressione sanguigna
  • attivare gli enzimi che si occupano del metabolismo
  • sintetizzare i carboidrati
  • trasformare gli zuccheri
  • consentire una normale crescita normale

Un insieme di compiti così importanti e in alcuni casi vitali, che spiegano perché è importante capire come si manifesta una carenza di potassio e, soprattutto, come prevenirla.

Carenza di potassio: cos'è e perché è importante non sottovalutarla

In condizioni normali, la concentrazione di potassio nel sangue dovrebbe essere tra 3,5 e 5 milliequivalenti per litro

Valori più bassi possono essere dovuti a:

  • vomito
  • diarrea
  • uso di lassativi
  • farmaci diuretici
  • sindrome di Cushing
  • sindrome di Bartter
  • sindrome di Fanconi
  • sindrome di Gitelman
  • sindrome di Liddle
  • abuso di alcol
  • eccessiva sudorazione
  • carenza di acido folico
  • assunzione di alcuni antibiotici
  • alcuni farmaci per l’asma
  • basso apporto di magnesio

In linea generale, spesso, la carenza di potassio non è un disturbo isolato quanto il sintomo di un’altra patologia. 

Anche per questo è importante non sottovalutarne l’eventualità, ma intervenire tempestivamente quando si manifestano i primi sintomi.

Segnali di allarme: i sintomi più comuni

Il tuo corpo ti manda sempre segnali quando qualcosa non è in equilibrio. Se avverti uno o più di questi sintomi con una certa frequenza, potresti sospettare una carenza di potassio:

  • stanchezza
  • debolezza muscolare
  • crampi
  • stitichezza
  • formicolio
  • vertigini e svenimento
  • aritmie cardiache

Il sospetto può emergere quando si hanno episodi frequenti di vomito o diarrea, così come una cronicità dei disturbi sopra riportati. 

È fondamentale non ignorare i sintomi e consultare un medico, che potrà identificare le cause e suggerire la terapia più adatta per ripristinare l’equilibrio del tuo organismo. Ascoltare il tuo corpo e agire in tempo è il primo passo per prenderti cura di te.

Come avviene la diagnosi

Per capire se i sintomi che lamenti sono dovuti alla carenza di potassio, il medico ti prescriverà, innanzitutto, un esame del sangue. È sufficiente un normale prelievo da fare al mattino a digiuno. 

In alcuni casi, il medico può prescriverti anche l’esame delle urine, l’elettrocardiogramma (ECG) o una misurazione della pressione sanguigna per avere un quadro più completo della situazione.

Come evitare la carenza di potassio

La diagnosi è fondamentale per comprendere quale approccio adottare e ripristinare i livelli normali di potassio nel sangue nel modo più sicuro ed efficace.

Le opzioni terapeutiche disponibili variano in base alla gravità della carenza e possono includere:

  • Un’alimentazione più ricca di potassio, introducendo cibi come banane, avocado, verdure a foglia verde e frutta secca.
  • L’assunzione di integratori di potassio, sotto consiglio medico, per supportare l’organismo nel riequilibrio dei livelli di questo minerale.
  • Somministrazione di potassio per via endovenosa nei casi più gravi, sotto controllo ospedaliero, per ristabilire rapidamente i valori essenziali.

Qualunque sia il trattamento scelto, è essenziale individuare e affrontare la causa sottostante della carenza, per prevenire recidive e garantire il benessere dell’organismo nel lungo termine.

Alimenti ricchi di potassio

È importante sapere che una carenza di potassio dovuta a un scarso apporto alimentare è piuttosto rara. Questo perché il potassio è presente in molti alimenti di uso comune, rendendo facile soddisfare il fabbisogno giornaliero attraverso una dieta equilibrata.

Lo puoi infatti trovare in:

  • frutta (banane, albicocche, kiwi, arance, melone e limone)
  • verdura (pomodori, spinaci, bietole, patate, finocchi, carciofi, cetrioli, melanzane,
  • zucchine, carote e zucca)
  • carne e pollame
  • legumi (soia, fagioli e piselli)
  • pesce (merluzzo, salmone, sardine e platessa)
  • latticini (formaggi, yogurt e latte)
  • frutta a guscio (noci, nocciole e mandorle)

Come ci teniamo a sottolineare, un’alimentazione equilibrata che preveda la quotidiana assunzione di frutta e verdura (preferibilmente di stagione) è sufficiente per evitare la carenza di potassio

Il rischio maggiore puoi incontrarlo se segui una dieta ipocalorica per troppo tempo o quando consumi eccessivamente cibi confezionati

Questi, infatti, contengono molto sale e possono evidenziare maggiormente la carenza di potassio

Puoi essere a rischio anche se hai un’allergia o un’intolleranza alimentare, che potrebbe causarti una maggiore difficoltà ad assumere il quantitativo sufficiente di potassio. 

Anche le persone con bulimia o altri disturbi dell’alimentazione o con patologie che causano un malassorbimento intestinale possono avere difficoltà a introdurre il quantitativo di potassio necessario tramite la sola alimentazione.

Quando ricorrere agli integratori

L’assunzione degli integratori di potassio va seguita solamente quando necessario. Vi si ricorre, infatti, in presenza di:

  • malassorbimento intestinale
  • perdita eccessiva tramite la sudorazione o la minzione
  • patologia responsabile della riduzione dei livelli di potassio
  • terapia farmacologica che può condizionare la quantità di potassio nel sangue

Ricorda che ciò di cui hai bisogno a livello nutrizionale è l’equilibrio e che anche per il potassio, così come la carenza, si può sperimentare anche il problema opposto: l’iperkaliemia. 

L’aumento dei livelli di potassio può essere associato a una dieta eccessivamente ricca di questo nutriente, ma anche a diabete, disidratazione, insufficienza renale e morbo di Addison.

Se hai altri dubbi o domande riguardo questo tema così importante, non esitare a contattarci alla nostra Assistenza WhatsApp, il nostro team è a tua disposizione.

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